«Apprendo oggi dalla stampa – dice il direttore del Coeso SdS Fabrizio Boldrini – che all’incontro con i cittadini, promosso dal sindaco di Civitella Paganico Alessandra Biondi, avrei “legittimato il regalo di uno smartphone”, cito testualmente, ai profughi. A sostenerlo è la Lega Nord di Grosseto, attraverso un comunicato inviato alle testate locali e ripreso da alcuni quotidiani online e dalla Nazione di questa mattina.
L’informazione è del tutto falsa: è falso infatti che ai migranti sia consegnato dal Coeso SdS un telefono ed è falso che io lo abbia mai affermato. Alla domanda di un cittadino, ho spiegato come per i migranti avere un telefono è l’unico strumento che consente loro di mettersi in contatto con gli anziani rimasti in patria o con altri familiari già arrivati in qualche paese d’Europa, che spesso da mesi non hanno loro notizie.
Coeso SdS gestisce i migranti nella primissima fase di accoglienza, dove offre servizi socio assistenziali e, attraverso la Asl 9, gli screening sanitari. Controlli necessari a valutare le condizioni di salute dei richiedenti asilo e garantire la sicurezza sanitaria della comunità. Al centro di prima accoglienza, i migranti trascorrono poche ore o, al massimo, qualche giorno. In questo periodo ricevono eventuali cure mediche, vestiti forniti dai cittadini e dalle associazioni di volontariato, pasti e un posto letto. Non ricevono denaro, né attrezzature o strumenti di alcun genere. Dal momento in cui vengono assegnati alle strutture di seconda accoglienza del territorio, queste si muovono secondo le modalità previste dalla legge e definite nel contratto con la Prefettura.
La notizia, quindi, non solo è priva di fondamento, ma la considero offensiva e denigrante verso il mio lavoro e, pertanto, ho chiesto al mio legale di fiducia di procedere a tutela della mia professionalità, spesa da anni per questa comunità, e delle istituzioni che rappresento.
Riterrei anche doveroso che ogni notizia sul comportamento delle istituzioni e dei servizi pubblici attraverso i media, prima di essere pubblicata e diffusa, debba essere verificata, per evitare il manifestarsi di incomprensioni tra i cittadini e allarmi del tutto fuori luogo».
Fabrizio Boldrini, direttore di Coeso Società della Salute Grossetana