La crisi economica ha aggravato le numerose forme di emarginazione che colpiscono le categorie socialmente più esposte. A Grosseto, anche in collaborazione con il Comune e il Coeso, svolgono un’attività preziosa e insostituibile associazioni di volontariato come “Anteas” e la “Ronda della carità e della solidarietà”.
“Senza di loro – ha commentato il sindaco Bonifazi – non saremmo onestamente in grado di far fronte a quella che si sta ogni giorno di più configurando come un’emergenza. Noi mettiamo e metteremo a disposizione locali per dare un tetto temporaneo a chi non ce l’ha, contribuiamo con le nostre mense, cerchiamo di tenere alta la spesa sociale ma la situazione si sta aggravando sempre più. E’ un dovere morale – ha concluso Bonifazi – essere al fianco di chi aiuta queste persone e porta avanti la solidarietà, vale a dire quella che si pone concretamente a sostegno di chi realmente soffre; persone che impegnano ore del loro tempo libero a titolo davvero ed esclusivamente volontario, senza nessun tipo di compenso”.
L’attività più nota è sicuramente quella svolta dalle due associazioni nella distribuzione, per due volte la settimana, di alimentari e beni di vestiario e coperte alle persone che vivono in strada. Solo nel 2013 ci sono stati ben 4159 interventi (erano 2217 nel 2011 e 3632 nel 2012), sopratutto con persone di sesso maschile ma con una preoccupante crescita nella presenza di donne. “Queste persone – ha spiegato Gianfranco Benigni, presidente di Anteas – vengono aiutate e sostenute dai volontari, che ci parlano, le conoscono e, quando possibile, le accompagnano nel percorso di uscita dalla situazione di emergenza verso una ritrovata autonomia”. “E le persone da aiutare crescono in maniera parallela all’acuirsi della crisi economica – ha aggiunto il presidente della Ronda della Carità e della solidarietà, Massimo Nannini – con una crescente presenza di italiani e di donne, con uno sforzo sempre maggiore anche per i volontari per stabilire dei rapporti umani con tante esigenze e realtà diverse”.
Le stesse associazioni, anche in collaborazione con i servizi sociali del Coeso-Sds, gestiscono le 5 stanze più servizi di via De Amicis (stanze comunali che ospitavano la ex circoscrizione) che sono in grado di ospitare ogni notte 10 persone (circa 1300 pernottamenti dal settembre scorso), soprattutto nei periodi più freddi. “Ma abbiamo stabilito di affidare a breve altri due locali adiacenti – ha aggiunto il Sindaco – che consentiranno di ospitare almeno altre 5/6 persone per notte. E poi vanno considerati – ha proseguito Bonifazi – i 4 posti letto al Cottolengo gestiti dall’associazione “Querce di Mamre” e tra poco anche un mini appartamento per 2/3 persone e due stanze per 4 o più persone alla Parrocchia dell’Addolorata. Questo proprio perché – ha concluso – abbiamo tutti ben chiaro che non basta chiudere una porta a vetri o firmare un’ordinanza per risolvere il problema”.
Specificamente sul dormitorio di via De’ Amicis esiste un ulteriore accordo tra il Coeso e le due associazioni che prevede come, nei mesi in cui il dormitorio è normalmente chiuso (circa 7 mesi all’anno non invernali), le associazioni “Ronda della carità” e “Anteas” possano inserirvi persone che hanno bisogno temporaneamente di un alloggio (perché hanno perso la casa, perché sono morosi, perché hanno perso l’impiego ecc.). “Il compito di Coeso – ha spiegato l’operatore di strada Alberto Castagnini – è proprio quello di coordinare l’attività di associazioni e volontari che rappresentano, da un lato un sostegno importante per chi è in difficoltà e, dall’altro, per le istituzioni, delle vere e proprie antenne del disagio sociale”.
Ma Anteas è anche molto altro. E’ il “segretariato sociale leggero” nel sostegno alla tutela dei diritti delle persone, nel loro rapportarsi con l’accesso ai servizi, con le istituzioni e con gli obblighi burocratici; oltre 1500 ore di impegno annuo nella sola Grosseto per quasi tuti i giorni dell’anno. Quasi 600 le persone assistite. E ancora la vera e propria distribuzione di beni alimentari e di vestiti. Oltre 7 quintali di cibo vengono distribuiti due volte al mese nei locali messi a disposizione dal sindacato della Cisl in via della Pace, a cui si aggiugono quelli garantiti durante i due giri settimanali per le strade (migliaia di panini e pasti caldi, centinaia di litri di latte, quintali di frutta e biscotti, di schiaccia o di pizza). Alimentari raccolti sia dal Banco Alimentare Toscana, sia da alcuni bar, ristoranti e rosticcerie (nel 2013 oltre 15mila pezzi di dolce, quasi 5600 pezzi tra pizza, schiaccia e panini – a volte preparati appositamente e non avanzati – e 180 kg di piatti caldi). E altro cibo, grazie ad una convenzione con il Comune di Grosseto e con la Camst, arriva dalle mense scolastiche comunali (quasi 2mila primi piatti, oltre 700 secondi, quasi 1200 contorni, quasi 10mila frutti e oltre 9 quintali di pane). Tutto questo cibo copre il 60% del fabbisogno mentre, per il restante 40%, si procede all’acquisto attraverso i fondi raccolti sia con le donazioni, che con il 5 per mille.