Un incontro operativo, per ricapitolare i servizi e le attività che il Coeso Società della Salute mette in campo su Grosseto, promosso dall’amministrazione comunale. Si è tenuto oggi, lunedì 27 febbraio, al Polo universitario grossetano, l’evento di presentazione dei servizi e delle prestazioni, curato dal personale del Coeso, e al quale hanno partecipato i dipendenti del Comune di Grosseto e alcuni studenti degli istituti superiori del territorio con indirizzi di studio dedicati al sociale: il liceo “Rosmini” di Grosseto e l’Isis di Follonica indirizzo Servizi per la sanità e l’assistenza sociale. “Abbiamo voluto organizzare questo momento di scambio – spiega Sara Minozzi, assessore al Sociale del Comune di Grosseto – per far sì che tutti i cittadini che si rivolgono ai nostri uffici possano essere indirizzati correttamente nel sistema di servizi sociali, socio assistenziali e socio sanitari presenti sul territorio. Abbiamo voluto coinvolgere anche le scuole, perché crediamo che anche i più giovani debbano essere informati sulle prestazioni a disposizione di tutti, che spesso garantiscono la possibilità di esercitare i propri diritti di cittadinanza”.
Sono numerosi, infatti, i servizi che il Coeso mette in campo per i venti Comuni consorziati dell’Area socio sanitaria Amiata Grossetana, Colline Metallifere e Grossetana. “Il Coeso Sds – dichiara Tania Barbi, direttrice del Coeso SdS – interpreta il concetto di salute in un’accezione che va oltre quello di sanità, associandovi una condizione di benessere fisico, psichico e sociale che si può ottenere solo con una visione unitaria e integrata dei bisogni della comunità locale e dei servizi rivolti ai cittadini. Ai servizi garantiti per tutti si aggiungono poi alcune progettualità particolari definite con i singoli comuni nel contratto annuale di servizio. Si tratta di attività che spesso rientrano anche in finanziamenti particolari: europei, nazionali, regionali”. Sono circa 4mila 500, ogni anno, i cittadini Grosseto che si rivolgono al Coeso Società della Salute. Di questi, oltre 3mila vengono presi in carico, ovvero inseriti in percorsi di assistenza personalizzata, che prevedono la possibilità di ricevere servizi e prestazioni di vario genere – dall’assistenza domiciliare, per fare un esempio, ai contributi economici; dai percorsi di supporto alla genitorialità alle prestazioni per le persone con disabilità -, mentre circa mille e 500 persone ottengono informazioni per l’accesso ad altri servizi pubblici o partecipano a progetti particolari, come quello contro le truffe o l’attività educativa di strada per ragazzi, che non prevedono la presa in carico.
All’incontro hanno preso parte l’assessore Sara Minozzi, l’assessore alla cultura Luca Agresti, la dottoressa Barbi e il personale del Coeso che ha illustrato i servizi: Elisabetta Mori, dirigente dell’unità funzionale servizi socio assistenziali, e le posizioni organizzative Pierpaolo Giorgi, Claudia D’Angelo, Monica Matino, Andrea Solimeno e Massimiliano Marcucci.
“Ho partecipato molto volentieri all’iniziativa proposta dall’assessore Sara Minozzi con alcune scuole del territorio – commenta l’assessore Agresti – perché ritengo strategico far conoscere nel dettaglio i servizi svolti dal Comune di Grosseto e dal Coeso rispetto alle politiche sociali del territorio. Credo che quello tra sociale e cultura sia un legame imprescindibile, quindi alzare il livello di conoscenza della nostra comunità rispetto a problematiche di questa natura è funzionale ad aumentare la qualità di vita della nostra comunità”.
A Grosseto, capoluogo e città più popolosa dell’Area socio sanitaria che comprende, oltre alla zona Grossetana anche quella dell’Amiata grossetana e delle Colline Metallifere, sono presenti gli uffici amministrativi di Coeso e una serie di sportelli aperti ai cittadini.
A partire dal Pas, il punto di accesso al sociale di via Verdi 5 a Grosseto, la prima porta di accesso al sistema per le persone che presentano un bisogno di natura sociale. Al Pas si accede su appuntamento, chiamando il numero 0564 439230 il cittadino potrà fissare un colloquio con un assistente sociale che lo aiuterà ad individuare il proprio bisogno e lo indirizzerà verso i professionisti o gli uffici competenti.
Per le persone non autosufficienti e i loro familiari, sempre a Grosseto, è presente lo Sportello Punto Insieme, in via Don Minzoni 9 (aperto dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 13, tel. 0564 483730). Qui, è possibile segnalare una situazione di non autosufficienza e, sulla base di una valutazione multidisciplinare a cura di un’équipe di più professionisti, sarà proposto un progetto di assistenza personalizzato che può, in alcuni casi, prevedere anche la possibilità di ricovero in una Rsa, residenza sanitaria assistenziale. Tra quelle presenti sul territorio anche la Casa di riposo “Ferrucci” di Grosseto, struttura comunale, gestita dal Coeso SdS, che si trova in via Ferrucci.
Per i minori e le famiglie che hanno bisogno di supporto nella genitorialità esiste poi il Punto famiglia (tel. 0564 418076 di via Chiesa 7/a, mentre l’équipe del Centro affidi, presente nella stessa sede, si occupa dell’assistenza e della presa in carico di bambini e ragazzi che, per motivi vari, hanno bisogno di un affidamento familiare. Al Centro affidi possono rivolgersi anche gli adulti che intendono dare disponibilità per accogliere un minore, a tempo pieno o parziale, a casa loro.
Le persone senza dimora o che vivono in condizioni di povertà estrema possono rivolgersi al nuovo Help Center alla stazione di Grosseto, in piazza Marconi. Un punto di ascolto e accoglienza, realizzato in collaborazione con Ferrovie dello Stato italiane e Onds (Osservatorio nazionale della Solidarietà nelle stazioni), aperto ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 11.30 e il martedì dalle 15 alle 18 (tel. 331 6136397).
Orientare le persone straniere nel sistema dei servizi e sostenerle nelle pratiche burocratiche è il compito dello sportello Info immigrati di via Arno 1/e che riceve su appuntamento 0564 28246.
Accanto agli sportelli, veri e propri punti di accesso per tutte le persone, esistono poi una serie di progetti pensati per target specifici. Ne sono esempio il progetto “Street’s education” di attività educativa di strada per adolescenti, o il progetto “Over to Over”, pensato per contrastare le truffe alle persone anziane.