Presenza di servizi sociali e sanitari, comportamenti individuali, condizioni ambientali. Quali sono gli elementi fondamentali per la salute degli abitanti della provincia di Grosseto? Ne ha discusso questa mattina (mercoledì 21 dicembre) la Conferenza provinciale dei sindaci, sulla base di un documento dal titolo “Elementi per il profilo di salute delle zone – distretto grossetane. Quadro propedeutico per i Piani integrati di salute”, presentato proprio nel corso della riunione.

Il documento, presentato dal direttore della Asl 9, Fausto Mariotti, e da Massimo Campedelli, della scuola Sant’Anna di Pisa, è frutto del lavoro congiunto di tecnici della Azienda sanitaria, delle Società della salute e della Zona Colline dell’Albegna oltre che della Provincia di Grosseto attraverso l’Osservatorio per le Politiche sociali.

Nei mesi scorsi, infatti, si è avviato su tutto il territorio il percorso per la costruzione dei Piani integrati di salute (Pis) delle quattro zone – distretto della provincia (le tre Società della salute Grossetana, Amiata grossetana, Colline Metallifere e la zona – distretto Colline dell’Albegna) sulla scia del lavoro condotto dalla Regione Toscana che, con un processo partecipativo e di ascolto dei cittadini, sta arrivando alla stesura del Piano socio sanitario integrato regionale (Pssir), lo strumento che detterà le linee da seguire per i prossimi 5 anni in ambito di politiche sanitarie e sociali.

L’approvazione del documento da parte della Conferenza provinciale dei sindaci rappresenta un momento di svolta importate per il governo della salute del territorio grossetano, perché sancisce una condivisione di intenti tra l’Azienda sanitaria locale, le Sds, i Comuni e l’Amministrazione provinciale che porterà all’attuazione vere e proprie politiche.

E’ dimostrato, infatti, che lo stato di salute dei cittadini non dipende solamente dalla presenza di servizi e prestazioni – come si è soliti pensare -, ma da altri elementi significativi, tra cui gli stili di vita e le condizioni ambientali. La provincia di Grosseto si caratterizza, ad esempio, per la presenza radicata di comportamenti tra i peggiori della Toscana: sono particolarmente diffuse l’abitudine al fumo e al consumo di alcol e, allo stesso tempo, si registra una tendenza alla sedentarietà e una scarsa attenzione all’alimentazione.
Inoltre, ricerche recenti hanno evidenziato che rispetto al resto della regione è proprio nel grossetano che si registra uno dei più alti valori per gli “anni di vita persi” e le cause più frequenti di questa mortalità precoce sono gli incidenti stradali e sui luoghi lavoro.
Da qui la necessità non solo di promuovere comportamenti più corretti e stili di vita “virtuosi”, ma anche di rivedere il complesso delle politiche degli enti locali: la mortalità per incidente stradale, ad esempio, può essere limitata migliorando le infrastrutture e, allo stesso tempo, sviluppando un nuovo senso civico tra i cittadini.
E’ su queste basi, quindi, che in tutto il territorio si avvierà da questo momento un processo di partecipazione complesso e impegnativo che porterà tra aprile e giungo all’approvazione dei quattro Piani integrati di salute (Pis) gli strumenti che per i prossimi cinque anni dovranno “guidare” le azioni degli enti pubblici.

 

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