È “Roma Termini”, il documentario di Bartolomeo Pampaloni, il film vincitore della prima edizione della rassegna cinematografica Primo Binario Film Lab, festival sperimentale promosso da Coeso Società della salute con l’obiettivo di mostrare la vita degli homeless da punti di vista inediti e originali. A scegliere il vincitore, tra i quattro film in lizza, una giuria composta da persone senza dimora ospiti del dormitorio di via De’ Amicis a Grosseto.
Girato nel 2014, documenta la vita di quattro persone senza dimora che hanno fatto di Roma Termini, stazione centrale di Roma e principale stazione d’Italia, il loro punto di riferimento: un’immensa, anonima abitazione, una città dentro la città che ospita persone e le aiuta trovare un modo per sopravvivere senza niente. Con il suo lavoro Pampaloni documenta quattro storie di uomini, Stefano, Angelo, Tonino, Gianluca, che, giorno dopo giorno, si trovano sempre più ai margini della società.
“Senza retorica – dice il regista Bartolomeo Pampaloni – questo è il premio più bello assegnato a questo film, nato dalla strada e realizzato dalle persone di strada. Il fatto che ‘Roma Termini’ venga giudicato da persone senza dimora non era mai accaduto e credo che sia la giuria più adatta e l’unica che può davvero dire se un film rappresenti la vita di strada o meno, in maniera realistica”.
Obiettivo del festival, realizzato con la collaborazione di Simurg Ricerche e dell’associazione Kansassiti, è stato quello di accendere i riflettori sul fenomeno degli homeless, promuovendo un punto di vista diverso e inedito, per ribaltare le classiche logiche che regolano il mondo dello spettacolo: sono state, infatti, persone senza dimora a comporre la giuria del Festival e a consegnare il premio al film “Roma Termini”, che è riuscito a raccontare sia da un punto di vista strettamente artistico sia da un punto di vista etico, la condizione di chi vive in strada. I film in gara, oltre al vincitore, sono stati: “Bassifondi” di Trash Secco, “La bocca del lupo” di Pietro Marcello e “Storie del Dormiveglia” di Luca Magi.
“Abbiamo premiato questo film – dichiara Mauro Sensi, in rappresentanza della giuria – perché è quello che più rappresenta la vita di strada, con le sue difficoltà. È il lavoro più rappresentativo e più reale, girato anche in condizioni difficili: con coraggio la macchina da presa si insinua nella vita di strada e non si ferma davanti a nessuna barriera se non quella della realtà”. I componenti della giuria, oltre a Mauro Sensi, sono Sergio Cuba, Abdul Basit Abubakar, Hamadi Ben Hassine, Cristian Turri, Aliou Faty, Canan Gianni Camyurdu.
Prima della premiazione al Cinema Stella di via Mameli a Grosseto, si è tenuto un seminario di approfondimento, che ha visto la presenza di molti ospiti e la presentazione di dati sulla marginalità sociale nel nostro Paese e nel territorio grossetano e la proiezione di un documentario realizzato a partire dalle immagini girate da senza dimora che hanno partecipato al progetto. L’evento ha visto anche la collaborazione di Onds – Osservatorio nazionale della solidarietà nelle stazioni ed è stato finanziato dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, attraverso il bando Prins – Progetti di intervento sociale.