Anche a Grosseto, il mese di ottobre, sarà dedicato all’affidamento familiare. Il Centro affidi del Coeso Società della Salute ha messo in calendario una serie di iniziative, patrocinate dal Comune di Grosseto e in partenza martedì 3 ottobre, pensate per informare su questo istituto giuridico che prevede la possibilità di accogliere, a tempo pieno o parziale, un minore in difficoltà nella propria famiglia. “Una soluzione molto importante per tante famiglie in difficoltà che possono, attraverso la rete di sostegno che l’affido familiare garantisce – spiega la direttrice del Coeso Tania Barbi -, risolvere le proprie criticità di varia natura ed essere pronte, poi, ad assolvere al meglio la funzione genitoriale”.
“Come ogni anno torna ad ottobre il mese dell’affido, nato per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di prendere in affido minori con difficoltà familiari – dichiarano il primo cittadino Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore al Sociale Sara Minozzi –. Il Centro affidi è un punto di riferimento sul nostro territorio. Chiunque può dare la propria disponibilità. Al momento sono più di 30 i bambini e ragazzi in affidamento familiare sul nostro territorio. Un numero che può aumentare. Promuovere l’affido, attraverso iniziative come quelle messe in campo, è essenziale per poter informare e formare nuove persone e nuclei familiari potenzialmente interessati verso una scelta consapevole. Si tratta di un’esperienza bella, faticosa e coinvolgente che richiede riconoscimento e sostegno”.
Entusiasta anche l’assessore alla Cultura Luca Agresti che commenta: “Attraverso una passeggiata sulle nostre Mura Medicee, la cittadinanza avrà modo di avvicinarsi all’affido e conoscere storie di vita vissuta, raccontate dalle statue viventi. Un doveroso ringraziamento al Centro affidi: una realtà importante fatta di famiglie, di connessioni, di attenzione che dà la possibilità al territorio di valorizzare delle esperienze che sono frutto dell’amore”.
Si spazia da alcune giornate informative a momenti simboli, pensati per accendere i riflettori sull’affido famigliare, per arrivare ad attività aperte a tutta la cittadinanza e che coinvolgeranno anche le famiglie e figli affidatari.
“Come ci piace dire spesso – dichiarano le professioniste del Centro affido del Coeso – l’affidamento familiare è un dono: non solo per chi viene accolto ma anche, e forse soprattutto, per chi decide di accogliere: perché moltiplica la relazioni, l’affetto ed è un percorso di crescita meraviglioso”.
Martedì 3 ottobre, “open day” per il Centro affidi di via Damiano Chiesa 7/a a Grosseto: dalle 12 alle 14 e dalle 17 alle 18, le persone interessate a ricevere informazioni potranno recarsi allo sportello del Coeso e confrontarsi con le professioniste che gestiscono il servizio. L’“open day” è in programma, con gli stessi orari, anche martedì 24 ottobre.
Nella notte tra giovedì 5 e venerdì 6 ottobre il palazzo comunale si illumina con il colore dall’affido, l’arancione. Un altro momento simbolico importante è quello di martedì 10, al parco di via Giotto, quando, alle 12, sarà messo a dimora “l’albero dell’affido”, mentre martedì 17 ottobre, alle 12 sarà inaugurata la panchina arancione.
Il calendario di attività si conclude domenica 29 ottobre con la “passeggiata dell’affido”, in partenza alle 11 dal bastione Garibaldi: un percorso sulle Mura medicee, intervallato dall’incontro con le statue viventi: genitori e bambini affidatari si raccontano, illustrando la loro esperienza.
Cosa è l’affidamento familiare
È normato dalla legge 184/83 e smi ed è un intervento di breve e medio periodo che serve ad aiutare una famiglia a superare un periodo di difficoltà. Viene concordato tra le famiglie e i servizi sociali (affido consensuale) o, nelle situazioni più difficili e impegnative, può essere disposto dal Tribunale per i minorenni (affido giudiziale). Può essere residenziale e a tempo pieno, quando il minore si trasferisce presso la famiglia affidataria, oppure a tempo parziale, per alcuni giorni o alcune ore alla settimana. Possono essere genitori affidatari coppie, sposate e non, o single e non ci sono limiti particolari di età.
È possibile dare la propria disponibilità ad accogliere un minore in difficoltà; per tutta la durata dell’affidamento, l’equipe del Centro affidi assisterà le famiglie coinvolte e favorirà il contatto, nella maggior parte dei casi, dei bambini e ragazzi con la famiglia di origine.
Al momento sono 31 i ragazzi in affidamento familiare, seguiti dal Centro affidi.
Per contattare il Centro affidi è possibile chiamare il numero 0564 439210 o scrivere a centroaffidi@coesoareagr.it