194,2 milioni di euro: a tanto ammonta la raccolta 2020 del gioco d’azzardo lecito nei 20 comuni della zona socio sanitaria Amiata Grossetana, Colline Metallifere e Grossetana. Sono i dati raccolti dal Coeso Società della Salute, attraverso il contributo della società Simurg Ricerche, nell’ambito del percorso partecipativo finanziato dalla Regione Toscana “Regoliamo insieme il gioco d’azzardo 2”. con il sostegno dell’Autorità Regionale per la Garanzia e Promozione della Partecipazione. Il 51% di questa somma, che ammonta a 99,1 milioni di euro, è giocato nella rete fisica, quella costituita quindi da slot machine (il 27%) video lottery (il 24%) lotterie istantanee (il 20%), lotto (il 10%), scommesse sportive a quota fissa (il 6%) superenalotto (il 30%) e altri mezzi (il 7%). Il 49%, invece, corrispondente a 95,1 milioni di euro, è giocato sulla rete telematica, ricorrendo quindi all’uso di internet.
“Nei dati dell’ultimo anno – dice Fabrizio Boldrini, direttore di Coeso Società della Salute – si evidenzia un calo della somma giocata nella rete fisica del gioco d’azzardo: una diminuzione quasi certamente attribuibile alle chiusure determinate dall’emergenza sanitaria, che non ha determinato, però, come si evidenzia nello studio il ‘blocco’ dell’azzardo”. Analizzando, infatti, la tendenza degli ultimi anni, si rileva che sono stati 172,7 i milioni di euro giocati nel 2017; 181,6 nel 2018, 189,5 nel 2019 per arrivare a 99,1 milioni di euro nel 2020. “Registrando così una crescita progressiva, interrotta solo lo scarso anno – prosegue Boldrini – è che certamente da imputare alla chiusura, per lunghi periodi dei luoghi ‘fisici’ dell’azzardo. Un dato che non deve farci abbassare la guardia su un problema molto diffuso che comporta difficoltà per interi nuclei familiari e che determina, spesso, una vera e propria dipendenza”.
Il trend e la dinamica che riguarda la zona socio sanitaria di interesse del Coeso sono è in linea con quelli nazionali: nel 2020 la raccolta dei giochi d’azzardo leciti e regolati è stata di 88,4 miliardi di euro, il 20% in meno rispetto al picco dei 110,5 miliardi del 2019. Ma se il lockdown ha ridotto il gioco da rete fisica (di fatto dimezzata, dai 74,1 miliardi di euro del 2019 ai 39,1 del 2020), per contro, ha incrementato quella telematica delle giocate a distanza (+35%, da 36,4 a 49,2 miliardi di euro). “Nei ‘nostri’ comuni – aggiunge Boldrini – si dimezza il giocato della rete fisica e la modalità telematica rappresenta la metà del giocato”.
Analizzando ancora i numeri emerge che, nella zona della Società della Salute, sono 678 gli euro in media giocati all’anno dai maggiorenni nei luoghi “fisici” del gioco d’azzardo, con un picco per il comune di Grosseto, dove la somma media è di 893 euro per maggiorenne. Al contrario il comune più virtuoso è Seggiano, con 0 euro giocati nel gioco d’azzardo (molto probabilmente imputabile anche alla mancanza di offerta), seguito da Montieri, dove la spesa media è di 24 euro per maggiorenne.
Per giocare d’azzardo in rete – dove il 72% degli utenti partecipa a giochi di abilità online e il 20% a scommesse a quota fissa – la somma media giocata nella zona socio sanitaria è di 651 euro per maggiorenne, ma il territorio dove si è giocato di più è il comune di Semproniano, con un primato negativo di 1063 euro pro capite, seguito da Follonica, con 900 euro. Non giocano molto online, al contrario, i cittadini di Seggiano (dove si registra un giocato medio di 59 euro).
Guardando di nuovo al totale, i 194,2 milioni di euro complessivi giocati sul territorio di Coeso generano un importo medio per maggiorenne di 1.329 euro, tendenzialmente in linea con il quadro medio toscano e inferiore a quello italiano. Follonica, Grosseto, Civitella Paganico e Castiglione della Pescaia i comuni con i valori più elevati. I giochi di abilità (grazie alla modalità telematica) sono maggioritari (35%), seguiti da slot, videolottery, scommesse sportive, lotterie istantanee e lotto.
I dati elaborati, di fonte Agenzia dei Monopoli, sono consultabili qui anche con le specifiche per ogni comune. Serviranno da base per il percorso partecipativo, che coinvolgerà operatori del settore, associazioni, cittadini interessati, che saranno chiamati a progettare interventi per informare sui rischi legati al gioco d’azzardo e realizzare azioni di contrasto e prevenzione dei disturbi da gioco d’azzardo.