“In questo ultimo periodo – dice Giacomo Termine, presidente di Coeso Società della salute – abbiamo lavorato intensamente e continueremo a farlo per garantire uniformità e assicurare ai cittadini che tutti i vantaggi economici e gestionali che derivano dall’unificazione si tradurranno in un miglioramento dei servizi. I Comuni soci che oggi compartecipano con quote procapite più basse aumenteranno progressivamente il loro impegno ottenendo, di pari passo, servizi aggiuntivi rispetto a quelli adesso erogati”. “In una zona così grande e diversificata – aggiunge Termine – con comuni a direzione diversa, l’unanimità non è mai scontata, ma dimostra un chiaro interesse per i servizi che prevale su qualsiasi altra logica o schieramento”.
I bilanci consuntivi.
Secondo quanto stabilito a suo tempo dal documento di fusione per incorporazione e dalle norme del Codice civile, i soci del nuovo organismo si sono fatti carico di approvare i bilanci consuntivi delle tre ex società della salute e quindi di Coeso SdS, della SdS amiatina e della SdS Colline Metallifere.
I tre bilanci consuntivi sono tutti in pareggio “… anche se è stato necessario – spiega il direttore Fabrizio Boldrini – fare operazioni differenti, con impegni specifici perché le tre SdS agivano con modalità non omogenee”. Boldrini ha seguito direttamente questa operazione in qualità di direttore del Coeso di Grosseto e di commissario delle altre due società.
La fusione secondo inclusione.
L’analisi dei bilanci è stata fatta in maniera puntuale e precisa, anche perché la fusione delle tre aree è avvenuta per inclusione, come stabilito dai soci. E il soggetto includente, Coeso SdS, è stato analizzato non solo sui parametri ordinari previsti dalla legge (ovvero, l’equilibrio economico patrimoniale), ma anche su altri, come l’equilibrio reddituale e monetario. Chi è stato incluso, dunque, ha trovato una società solida, con un bilancio di circa 13 milioni di euro di cui meno della metà derivanti dai contributi dei soci e la restante parte frutto di una sistematica partecipazione a tutti i progetti pubblici e privati, di ordine regionale, statale ed europeo e una importante compartecipazione degli utenti, spesso calcolata su base Isee, che sfiora i 2 milioni di euro. Con oltre 3 milioni e 500mila euro di ricavi si è concluso il bilancio di esercizio 2017 delle Colline Metallifere e con circa 1 milione e 600 mila euro della SdS amiatina.
“I soci hanno messo sotto la lente di ingrandimento l’attivvità del vecchio Coeso verificando che il pareggio il bilancio non fosse dovuto a prudenze eccessive nella produzione di servizi; non è stato così e la ragionevole prudenza non si è tradotta in contenimento delle prestazioni: infatti gli utenti, in cinque anni (dal 2012 e 2017) sono aumentati del 50 per cento, passando da circa 10mila a oltre 15mila”.
Nello specifico, lo scorso anno il Coeso ha seguito:
973 utenti in condizioni molto gravi, presi in carico insieme ai servizi sanitari, attraverso valutazioni multiprofessionali;
1763 persone non autosufficienti (anziane o disabili) provenienti dal domicilio o dall’ospedale;
4243 persone, che hanno avuto accesso tramite il Pas, punto di accesso al sociale per prestazioni di triage, ovvero orientamento;
1323 persone per interventi di bassa intensità (ad esempio microcredito, fideiussioni finalizzate al’affitto di una casa, ecc), ricostruzioni di reti e interventi di sussidiarietà;
1989 utenti che hanno usufruito dei servizi dello sportello di orientamento e mediazione per stranieri regolari;
3941 persone hanno usufruito di prestazioni dei servizi sociali allargati (come interventi socio educativi, campi solari, accessi a prestazioni amministrative, contributi per famiglie numerose, ecc);
1500 (stima) per interventi di comunità con prestazioni cosidette “non nominative”, ad esempio interventi educativi di strada, cestini alimentari in sostituzione della mensa caritas, ecc.
Per un totale stimato di oltre 15.700 cittadini assistiti.
“Questi risultati – precisa Boldrini – non si improvvisano. Sono il frutto di una costante ricerca del combinato di appropriatezza ed efficacia nei singoli interventi, ma anche perseguendo equità, prudenza, morigeratezza, ma soprattutto affidandosi all’evidenza scientifica. Ecco perché ci siamo dotati di un sofisticato sistema di contabilità analitica e di controllo di gestione interno e di una costante rilettura dei determinanti di salute della comunità, ma non vogliamo trascurare l’indispensabile rafforzamento delle rete con tutti i corpi intermedi della comunità, da volontariato alla rappresentanza degli utenti. Questo intreccio di competenze, tecnologie e relazioni ci ha permesso non solo di fornire i servizi standardi, come i residenziali per i non autosufficienti o i domiciliari strutturari, ma anche interventi spot, come quello notturno per la fuoriuscita dal sistema della tratta per le donne costrette alla prostituzione, o per i senza dimora con la presa in carico in strada, fino allo spazio di ascolto per uomini maltrattanti”.
Con questo bilancio economico prestazionale alle spalle, dunque, il nuovo Coeso SdS allargato ai venti comuni della nuova area (Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Castell’Azzara, Castiglione della Pescaia, Civitella Paganico, Cinigiano, Follonica, Gavorrano, Grosseto, Massa Marittima, Monterotondo Marittimo, Montieri, Roccalbegna, Roccastrada, Santa Fiora, Scansano, Scarlino, Seggiano, Semproniano) ha approvato il bilancio previsionale pluriennale.
Bilancio di previsione nuova SdS.
“Si tratta di un bilancio previsionale che supera di gran lunga la somma dei vecchi bilanci (questi si sarebbero fermati a 18 milioni) e ciò grazie alla sinergie che l’unificazione ha prodotto, permettendoci di partecipare a progettazioni che singolarmente a ci sarebbero state precluse”, aggiunge Boldrini.
Il nuovo bilancio si attesterà sui 23 milioni di euro annui da investire nel triennio 2018-2020.
Il documento di previsione prevede un piano organizzativo e gestionale delle risorse a disposizione e un puntuale piano di integrazione tra i tre apparati produttivi. “Ricordiamoci – continua Boldrini – che la la nuova SdS si deve attrezzare a pensare e realizzare servizi per un bacino di oltre 170mila abitanti”.
Il collegio dei revisori dei conti.
A vigilare sul rispetto dei parametri, sul pareggio di bilancio e sull’impiego della risorse sarà il nuovo collegio dei revisori, che rimarrà in carica per tre anni e che è stato nominato dall’assemblea dei soci, su procedura a evidenza pubblica. E’ composto da Maria Veninata (presidente), Vincenzo Vella e Enrico Bargagli.