Sono sei le classi dell‘Istituto “Rosmini” di Grosseto, impegnate nel progetto “Non Bere! La vita ti (a)spetta”, che hanno partecipato al world cafè sui temi delle dipendenze digitali e della ludopatia.
E, in via sperimentale, per questo anno, proprio grazie alla formazione ricevuta dagli esperti di Simurg Ricerche, sono stati gli stessi ragazzi della 5A e della 4I a organizzare e facilitare il world cafè. Il lavoro ha prodotto degli ottimi risultati nei quali sono emersi spunti interessanti e su cui riflettere. I compagni delle classi 4H, 3A, 3H e 3I, si sono confrontati su questi temi in modo maturo e responsabile.
Sulla ludopatia, i ragazzi sostengono che si tratti di una dipendenza molto simile a quella che caratterizza le sostanza stupefacenti, con l’unica differenza che la seconda crea dei danni fisici, mentre la prima provoca dei problemi psicologici. A gran voce, gli studenti, chiedono maggiori controlli sugli accessi e sulle vendite di gratta e vinci ai minori, e chiusura dei locali che hanno in dotazione le macchinette.
Per quanto riguarda la dipendenza dai social media emerge un’evidenza piuttosto diffusa: la solitudine. Gli adolescenti vivono costantemente nella paura di restare esclusi da gruppi, eventi e incontri. Questo sentimento genera senso di frustrazione e, appunto, di solitudine. Gli studenti del “Rosmini” che hanno partecipato al world cafè, hanno, inoltre, fatto un’analisi piuttosto interessante che coinvolge anche gli adulti. Di fatto, la dipendenza dai social media non riguarda solo gli adolescenti ma anche i loro genitori che, totalmente assorbiti dal loro mondo social, trascurano le azioni più semplici e fondamentali come mangiare, rilassarsi e leggere un buon libro. La critica aspra degli studenti è proprio contro quegli adulti che, per svincolarsi da pianti e capricci di bambini piccoli, dotano loro di smartphone e tablet senza più intrattenerli con storie, racconti ed uscite al parco. Chiedono maggiore attenzione, rispetto e sensibilità.