Il consiglio comunale di Grosseto ha approvato il nuovo Regolamento di emergenza abitativa che revoca quello vigente risalente al 2012. 

 L’obiettivo è quello di porre fine a condizioni di degrado inaccettabili nella struttura de Il Poggio (per la quale esiste il progetto di riqualificazione strutturale sotto descritto) ma ottenendo dai residenti un comportamento più corretto a partire dal pagamento regolare di quello che è un modesto “rimborso spese” (stabilito dal regolamento, da 50 a 100 euro mensili oltre le utenze, in base all’Isee e al numero dei componenti familiari).

“Legalità e case che rispettano la dignità di chi si trova in reali condizioni di disagio sono le parole d’ordine di questo provvedimento – ha spiegato il sindaco Emilio Bonifaziperché le abitazioni dell’emergenza abitativa sono l’alternativa al rimanere per strada, per dare un tetto a chi non ce l’ha ma anche e soprattutto per dare il tempo e la possibilità a queste persone di ritrovare un percorso di vita con il sostegno attivo del Comune”.

“C’è un cambio radicale di registro che rafforza il rispetto della legalità e premia i comportamenti virtuosi, garantendo anche pareri più tecnici e meno discrezionali” ha spiegato l’assessore alle Politiche abitative, Antonella Goretti che ha poi proseguito: “Abbiamo il dovere di garantire un tetto a chi non ce l’ha e in condizioni dignitose ma per un periodo limitato, dopo di che dobbiamo accompagnarlo attraverso numerosi percorsi già attivi per trovare una casa e liberare posti per chi davvero rischia di finire per strada. Deve essere chiaro – ha proseguito l’assessore – che le case dell’emergenza abitativa non sono case popolari, bensì alloggi di fortuna. Troppe famiglie risiedono in quella struttra da anni e spesso non rispondono più ai criteri dell’emergenza abitativa, mentre tante altre persone – ha concluso la Goretti – continuano a restare senza un tetto”.

Nello specifico gli 11 articoli del nuovo regolamento semplificano le regole e le irrigidiscono, sottolineando la temporaneità della risposta a famiglie che si trovano in grave disagio abitativo e non hanno avuto ancora accesso all’edilizia popolare. L’art. 2 determina con maggiore precisione i criteri in grado di individuare tali fattispecie, escludendo chiunque occupi abusivamente un’abitazione. L’art. 3 prevede l’istituzione della Commissione tecnica emergenza abitativa che accerta i requisiti di ogni singolo caso e i progetti familiari per uscire dalla situazione di disagio. Scompare il sistema dei punteggi per fare spazio ad una vera e propria lista di attesa che le competenze tecniche del Coeso saranno in grado di definire in maniera più calzante rispetto alle situazioni che si definiscono, appunto, di emergenza, per loro natura non completamente codificabili. L’assegnazione viene effettuata dal CoeSo per non più di 1 anno + 1 (art. 5) ma sono previste anche ispezioni comunali negli alloggi (art. 6) per verificare il rispetto degli impegni assunti da parte degli assegnatari (art. 8) e, in caso di violazioni, passare alla decadenza dall’assegnazione (art. 10) e naturalmente all’eventuale recupero forzoso (art. 11) rispetto a quelli che verranno considerati “occupanti senza titolo”.

 

APPROFONDIMENTO: L’EMERGENZA ABITATIVA A GROSSETO

Da gennaio 2013, il Comune di Grosseto ha affidato al Coeso la gestione dell’emergenza abitativa (domande e liste di attesa).

La struttura che il Comune ha destinato all’emergenza abitativa è il complesso de “Il Poggio” in via del Molino Vecchio a Roselle. Gli appartamenti sono 93, tra mono e bilocali. Alcune delle abitazioni in disponibilità dell’edilizia provinciale grossetana possono far fronte all’emergenza abitativa.

Gli uffici hanno predisposto per il Poggio un progetto preliminare di riqualificazione da 600mila euro (di cui 300mila regionali), ora all’esame della Reguine, che prevede il totale rifacimento degli impianti, dei pavimenti, dei rivestimenti, degli infissi, delle terrazze, demolendo ogni eventuale abuso ma, soprattutto, definendo una complessiva ridistribuzione degli alloggi e delle aree comuni. Gli appartamenti passeranno da 93 a 83, di cui 12 specifici per famiglie numerose, 20 per famiglie di 4 persone. Nascerà un “piano assistito” per le situazioni bisognose di maggiore assistenza. In più verranno riqualificati anche i locali dell’ex pizzeria, trasformandoli nella sede del centro sociale per anziani di Roselle e destinando altre due stanze a laboratorio e area ludica per i residenti, in particolare per i bambini. All’interno della struttura ci saranno locali dove risiederà stabilmente personale dei servizi sociali e verrà previsto un servizio di “guardiania” permanente.

Le graduatorie di emergenza abitativa vengono aggiornate ogni tre mesi. A gennaio 2013 la lista era di 130 persone. I numeri sono scesi in poco tempo: per fare un esempio, ad aprile 2013 le persone in lista era 110, a luglio 2013 erano 60, a ottobre 51 fino ad arrivare a 32 persone di luglio 2015. Sono stati quindi avviati progetti personalizzati, specifici per ogni caso, aiutando molti a trovare altri alloggi e a recuperare l’autonomia familiare.

 

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