Sono 1417 i cosiddetti “nuovi poveri”, 40 i casi di povertà estreme, 136 i numeri dell’emergenza abitativa, 4301 i cestini alimentari distribuiti in collaborazione con il volontariato. Questi alcuni dati (riferiti a dicembre 2012) di un’emergenza che vede impegnato il Comune di Grosseto, attraverso la Società della salute, per alleviare in parte e, laddove possibile, trovare soluzioni definitive a un grave disagio, che anche a Grosseto sta registrando un importante trend di crescita.

“Sono i numeri della crisi del sistema economico e sociale globale – dice il sindaco Emilio Bonifazi – che gradualmente ha toccato anche il territorio. Il problema della povertà è sicuramente qualcosa con cui, purtroppo, si è sempre dovuto fare i conti, ma quello che stiamo riscontrando negli ultimi anni è un grave aumento di nuove forme di povertà; singole persone e interi nuclei familiari che fino a poco tempo prima godevano di normali condizioni di vita e che, per vari motivi (perdita improvvisa del lavoro, su tutti, ma anche impossibilità a far fronte economicamente a imprevisti familiari di un certo peso), si trovano a dover chiedere aiuto. Per il rischio di perdere la propria abitazione, per il rischio di sfratto, per l’impossibilità a provvedere allo studio o peggio ancora al mantenimento dei figli”.

 

“Negli ultimi mesi – spiega Fabrizio Boldrini, direttore di Coeso SdS – i servizi si sono confrontati con una nuova utenza, difficilmente classificabile nei target ‘classici’, come disabili, anziani, non autosufficienza ad esempio, e per i quali esistono servizi e sistemi codificati. Per questo abbiamo costruito e stiamo riflettendo su nuove procedure e approcci professionali, che possano dare risposte adeguate ai bisogni delle persone”. Inoltre, da alcuni anni, il sistema sociale sta facendo i conti con la cancellazione dei trasferimenti statali e il taglio di quelli regionali: “a fronte di questo – commenta Boldrini – ci troviamo a dover dare risposte a un numero sempre crescente di persone da assistere e prendere in carico, per questo è fondamentale l’operazione di razionalizzazione dei costi che Coeso sta compiendo”.

Nel comune di Grosseto sono circa 7mila le persone che nel 2012 si sono rivolte a Coeso SdS. Questo sta ad indicare che su una popolazione di circa 80mila abitanti il 10 per cento dei cittadini ha trovato risposte nel sistema integrato dei servizi per una spesa complessiva di oltre 8milioni e 700 mila euro.
– Oltre ai 4 milioni di euro trasferiti a Coeso SdS per l’erogazione dei servizi, il Comune spende altri 2 milioni di euro per il capitolo di bilancio del Sociale per un totale di 6 milioni di euro annui.
– Altri 100mila euro, inoltre, sono stati stanziati per un nuovo fondo pensato per dare sostegno ai nuovi casi di emergenze economiche come i cassaintegrati, i disoccupati, pensionati al minimo in difficoltà, ecc.
– La spesa procapite complessiva per i servizi sociali è di 115 euro. In particolare, di  questi, 46 sono impegnati dal’amministrazione comunale per i servizi socio assistenziali (servizio sociale professionale, attività educativa di strada, cure tutelari e domiciliari, servizi residenziali in Rsa, servizi diurni per disabili, contributi economici per le povertà, servizi di prossimità e a bassa soglia in collaborazione con il volontariato), mentre 2 euro pro capite sono destinati a servizi collaterali (come quelli socio educativi o contributi per l’acquisto di materiale scolastico).
Alcuni interventi dei cosiddetti servizi di prossimità hanno visti impiegati
– 4.000 euro per favorire attraverso le associazioni di volontariato i soggiorni marini per i minori disabili di famiglie indigenti;
– 2.000 euro in buoni spesa per beni di prima necessità;
– 3.500 euro per l’acquisto di libri e materiale scolastico sempre per famiglie in gravi condizioni economiche;
– 4.000 euro per contributi mirati a sanare i pagamenti delle utenze domestiche ed evitare così l’interruzione delle relative forniture (elettricità, acqua, gas)

Inoltre, l’Amministrazione comunale sostiene anche l’attività di Ceis e Caritas ad esempio attraverso il confezionamento di cestini alimentari da destinare ai casi di povertà estrema nei giorni di chiusura della mensa Caritas, a cui Coeso contribuisce con 20mila euro, e pacchi viveri che talvolta vengono anche consegnati a domicilio, attraverso una vasta rete di associazioni.
Altre iniziative promosse dal Comune in collaborazione con Camst e Coeso sono quelle relative al recupero degli alimenti nelle mense scolastiche (si tratta di prodotti integri e riutilizzabili nei giorni successivi) e consegnati dalla stessa Camst direttamente alle associazioni di volontariato.
Un altro progetto è la Carta del pane che permette a 16 nuclei familiari, con o senza figli, in gravi situazione di disagio economico di ritirare cibo fresco e sano, dopo l’orario di chiusura, direttamente nei 14 esercizi pubblici cittadini che hanno dato la loro disponibilità.
Per dare aiuti concreti a questi cittadini in un periodo di grave difficoltà anche per il sistema pubblico – spiega il sindaco Bonifazi – è necessario trovare risposte integrate con tutti i soggetti, pubblici e privati, che operano in campo sociale”. Ecco quindi l’importanza della collaborazione con il Terzo settore e il volontariato”.
“Questi soggetti – chiarisce Fabrizio Boldrini non si sostituiscono al sistema pubblico, ma vanno ad integrare le prestazioni degli enti, mettendo in pratica la ‘sussidiarietà orizzontale’ prevista anche dalla nostra Carta costituzionale”.
La collaborazione tra pubblico e privato arricchisce i risultati ottenuti, consente di dare risposte più precise e puntuali e di accompagnare i cittadini nel recupero della propria indipendenza e autonomia familiare.

Un altro fronte della povertà e nuove povertà è quello legato all‘Emergenza abitativa. Da gennaio Coeso SdS gestisce questo settore per conto del Comune di Grosseto: si occupa quindi della raccolta e della valutazione delle richieste, dell’aggiornamento trimestrale della graduatoria degli aventi diritto e della gestione degli alloggi de “Il Poggio” di Roselle, la struttura che il Comune di Grosseto ha dedicato al settore.
All’inizio dell’anno le persone in lista di attesa per l’alloggio in emergenza abitativa sono 130. Dopo un primo aggiornamento della graduatoria (ad aprile) scendono a 110, a luglio sono 60, a ottobre 54.
Questo è accaduto perché da un lato, la verifica dei requisiti e alcuni controlli effettuati al “Poggio” ha reso evidente che alcune situazioni familiari erano modificate e che quindi non sussisteva più la condizione di “emergenza” alla base dell’assegnazione in quel complesso residenziale.
Inoltre 8 famiglie, si sono trasferite da Roselle in alloggi che l’Epg ha destinato al Comune per l’emergenza abitativa in attesa dell’imminente assegnazione della casa di edilizia residenziale pubblica .
Ma soprattutto, quello che ha contributo alla riduzione delle persone in lista è stato un approccio professionale ai problemi segnalati dagli utenti: le famiglie che presentano domanda di emergenza abitativa vengono prese in carico dal servizio sociale professionale e, spesso, insieme all’assistente sociale concordano un progetto di uscita dallo stato di disagio. In moltissimi casi con un piccolo aiuto, le famiglie riescono a riacquisire autonomia e indipendenze e risolvere diversamente il problema casa.
Non dimentichiamo che Il Poggio è un ricovero di estrema emergenza e, di conseguenza, una sistemazione temporanea – spiega il sindaco Bonifazi -. L’assegnazione di una casa al “Poggio” non è per la vita, ma in attesa di altre soluzioni, come gli alloggi di Edilizia residenziale pubblica che vede il Comune impegnato in prima linea insieme al gestore, ovvero all’Edilizia provinciale grossetana”.
Al Poggio ci sono 93 bilo e monolocali; mentre sono circa 1600 gli alloggi di edilizia residenziale pubblica assegnati secondo un bando comunale che tiene conto di precisi requisiti economici e familiari. Il canone medio mensile è pari a 95,15 euro. Il canone più basso, ovvero il canone sociale, applicato a chi non ha reddito (circa il 10 per cento dei nuclei familiari assegnatari) è pari a 12,96 euro.

Previsioni. Per l’estate 2014 saranno disponibili alle Stiaccicole 70 nuovi alloggi;
inoltre, per via Sforzesca, è ormai alla fase conclusiva l’iter amministrativo per la ristrutturazione di 28 alloggi (per permettere questo intervento saranno impiegati 600 mila euro per sistemare temporaneamente nel epriodo della ristrutturazione le famiglie dei 22 alloggi occupati) e per la realizzazione di altri 44  appartamenti;
entro il 2014 è previsto il completamento delle procedure di cessione di altri 120 alloggi all’Epg da utilizzare per l’edilizia residenziale pubblica.

Senza dimora. È uno dei volti della povertà e del disagio sociale, che non risparmia neanche Grosseto. Rimane, infatti, invariata, in città, le situazioni delle persone che dormono all’aperto. Tra zone evidenziate da tempo ormai, in alcuni quartieri cittadini, e altre poco fuori dalla città il numero dei senzatetto si aggira sui  50-60. Queste persone vengono comunque assistite dalle associazioni di volontariato e “monitorate” dai servizi, ma spesso non è facile inserirle in percorsi per uscire dalla loro condizione emergenziale. “A questa realtà – conclude il sindaco – l’amministrazione ha voluto riservare fondi sicuri e grande attenzione che, considerata la delicatezza delle situazioni, non vengono spesso sbandierate. Per dare assistenza a queste persone, comunque, viene portato avanti un importante lavoro di squadra che ci occupa tutti i giorni, durante tutto l’anno, e che vede il sistema pubblico in prima linea, affiancato da soggetti che, spinti da spirito solidaristico, non fanno mai mancare il loro apporto per cercare di arrivare, dove possibile, alla soluzione del problema”.
In prima linea a dare assistenza ai senzatetto, in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale insieme alla rete dei servizi pubblici e al volontariato cittadino, è la Ronda della carità e della solidarietà, che dal 1996 a Grosseto è impegnata nel sostegno agli emarginati e a cui il Comune ha messo a disposizione, gratuitamente, la sede.
L’obiettivo è quello di incontrare i senzatetto a cui offrire generi alimentari o di prima necessità, conforto e dialogo e quando possibile farsi da tramite e accompagnarli verso le strutture del territorio. Questa attività viene effettuata con l’ausilio della Croce rossa italiana e con dell’associazione, Anteas Grosseto, che si occupa in modo particolare di consegnare pacchi alimentari alle famiglie bisognose, ma anche vestiario e altri generi di prima necessità. Anche queste ultime dure realtà l’ente offre spazi e materiale per la propria attività di volontariato.

Dormitorio – Progetto Ronda-Anteas
.  Da novembre a marzo (ovvero nei mesi di emergenza freddo) Ronda e Anteas garantiscono anche i servizi di sorveglianza e accoglienza per il dormitorio in via De Amicis, messo a disposizione dal comune. L’accesso al dormitorio viene regolato secondo le modalità consuete e quindi, previa valutazione dei servizi sociali. Nel sistema della gestione dell’emergenza freddo spesso vengono utilizzati anche i locali Caritas di via Emilia e, entro la fine dell’anno dovrebbero essere aperti anche gli alloggi della parrocchia dell’Addolorata che, a differenza degli altri ricoveri che ospitano prevalentemente uomini, avrà anche un miniappartamento da destinare a coppie o famiglie.