I grossetani fumano parecchio, lo dicono le statistiche, che collocano la provincia di Grosseto tra quelle con la percentuale di fumatori più alta della Toscana. Un dato che ha indotto la Asl 9, in collaborazione con le Società della Salute ed altri Enti e Istituzioni, a promuovere iniziative di educazione ai corretti stili di vita e a mettere al servizio dei cittadini gli strumenti per combattere il vizio del fumo, che si configura come vera e propria dipendenza patologica. Intanto, dal prossimo martedì 8 ottobre, riprendono i corsi di gruppo per smettere di fumare, promossi negli ultimi due anni dalla Asl 9 e organizzati dall’Unità funzionale “Dipendenze” – Area Grossetana, in collaborazione con il Centro antifumo aziendale.
L’orario delle sedute – dieci in totale, che si terranno presso l’Unità funzionale “Dipendenze” (via Don Minzoni – 9, Grosseto) – è dalle 18 alle 19.30.
Per iscriversi o per maggiori informazioni, telefonare ai numeri 0564/483741 (U.F. Dipendenze), 0564/483344 (Centro Antifumo), ogni giorno dalle 8.30 alle 13.
E per contrastare il vizio del fumo, la Asl 9 promuove anche campagne di informazione, in particolare con le attività dell’Educazione alla salute, partecipa alle campagne promosse a livello nazionale, mette a disposizione i propri esperti per chi ha deciso di smettere di fumare, oltre che all’Unità funzionale “Dipendenze”, anche con il Centro Antifumo.
In questo caso, lo sportello informativo per il pubblico si trova al poliambulatorio di Area medica dell’ospedale Misericordia ed è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 13. Per informazioni, telefonare allo 0564/483344 nell’orario di apertura, o inviare una email all’indirizzo centroantifumo@usl9.toscana.it.
L’Unità Funzionale Dipendenze – Distretto Area Grossetana, si trova a Grosseto, in via Don Minzoni, 9. Per informazioni, telefonare al numero 0564/483741, dalle 8.30 alle 13.
Alcuni dati sul fumo
Secondo l’Oms, il fumo è “la prima causa di morte facilmente evitabile”, responsabile ogni anno della morte di 5 milioni di persone in tutto il mondo per cancro, malattie cardiovascolari e respiratorie. Un numero peraltro destinato ad arrivare a 10 milioni entro il 2030, se non saranno adottate misure efficaci.
In Italia, si stima che fra i 70.000 e gli 80.000 decessi all’anno siano attribuibili all’abitudine al fumo (si definisce fumatore una persona che ha fumato 100 o più sigarette nella propria vita e che fuma tuttora; oppure una persona che ha smesso di fumare da meno di 6 mesi), con oltre 1 milione di anni di vita potenziale persi. Negli ultimi 40 anni, la percentuale di fumatori negli uomini si è progressivamente ridotta, ma è cresciuta tra le donne, fino a raggiungere, in alcune Regioni, valori paragonabili nei due sessi. È inoltre in aumento la percentuale di giovani che fumano.
In provincia di Grosseto, i fumatori abituali, stimati dall’Agenzia regionale di sanità (Ars) nel 2011, sono circa il 27 %, cui si aggiungono i fumatori occasionali (12 %) precoci (< di 14 anni) con un 32,6 % di maschi contro il 17,3 % del dato regionale (In Toscana, secondo i dati Istat 2011, i fumatori sono il 23 %, una delle percentuali più alte in Italia).
I ragazzini che iniziano a fumare al di sotto dei 12 anni sono ben il 5,5 % contro il dato regionale del 1,7% (Indagine EDIT 2011 dell’Ars – http://www.ars.toscana.it/aree-dintervento/determinanti-di-salute/fumo.html ).
In Italia, secondo i dati Istat 2011, i fumatori sono oltre 12 milioni, il 28 per cento della popolazione (22.3 % dei fumatori sono maschi, il 16,6% delle femmine). La quota più elevata di fumatori maschi è tra i 25 e i 34 anni – 38,9% – mentre per le donne è tra i 45 e i 54 anni – 23,3% -( http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCCV_ABTFUMO). La percentuale più alta di fumatori è nell’Italia centrale (24,7%), la più bassa al Sud e nelle Isole (21,9%).