Sono oltre 9mila i cittadini che nel corso del 2012 si sono rivolti a Coeso Società della salute. Un numero importante, che supera di circa il 12 per cento gli accessi registrati nel 2010. Si tratta di cittadini che, presentandosi spontaneamente agli sportelli dislocati nei sei comuni dell’Area o aderendo a iniziative specifiche, hanno avuto accesso al sistema integrato di servizi e prestazioni sociali, socio sanitarie e socio assistenziali. Servizi forniti direttamente dalla Società della salute o, nella maggior parte dei casi, in forma integrata con l’Azienda sanitaria, i Comuni consorziati e il mondo del volontariato.
«L’aver saputo dare risposta a 9643 cittadini ci rende certamente orgogliosi – commenta il presidente della Società della salute grossetana, Emilio Bonifazi – ma ci deve far riflettere anche su quale futuro ci aspetta. La crisi di questi ultimi anni impone, infatti, uno sforzo ancora maggiore da parte degli enti che si occupano di sociale: sono sicuro che il sistema grossetano saprà rispondere a questa sfida importante».
In effetti, i dati raccolti dimostrano che l’aumento delle richieste è dovuto principalmente alla recessione economica in corso: sono sempre di più le persone che improvvisamente si trovano a dover affrontare una situazione economica critica: «Non è da sottovalutare – aggiunge Fabrizio Boldrini, direttore di Coeso SdS – come alla crisi economica si unisca una sociale: crolla il sistema famiglia e diventano più fragili anche le organizzazioni, come le associazioni di volontariato».
Come sostiene anche il direttore della Asl 9, Fausto Mariotti, «occorre dare continuità all’esperienza di collaborazione tra Comuni e Asl, anche successivamente al superamento della SdS, perché produce migliori servizi, minori costi e consente di lavorare con le comunità locali nella costruzione di progetti territoriali di salute».
Gli oltre 9mila cittadini che hanno avuto contatti con Coeso SdS sono entrati nel sistema di servizi e prestazioni attraverso punti di accesso definiti e strutturati: il segretariato sociale (che a Grosseto ha una palazzina dedicata, in via Verdi, insieme ai servizi per immigrati, mentre negli altri comuni coincide con il servizio sociale professionale; il Punto Insieme, punto unico di accesso per la non autosufficienza, che a Grosseto si trova in via Don Minzoni e negli altri comuni nelle strutture del presidio sanitario; altri ingressi sanitari (ovvero gli operatori di Coeso SdS sono chiamati dai colleghi della Asl a partecipare alle valutazioni); gli sportelli socio educativi dei comuni; gli accessi a bassa soglia (per le povertà estreme, ecc.) con il volontariato.
Se si eccettua il segretariato sociale, che il luogo dove si compie il vero e proprio triage socio assistenziale (ed è previsto dalla legge 328/2000), tutti gli altri punti di accesso sono integrati o con l’azienda sanitaria (Punto Insieme, Punto famiglia), o con gli uffici comunali (socio educativi) o con le associazioni di volontariato (bassa soglia). «Questo – chiarisce il direttore Fabrizio Boldrini – fa di Coeso Società della Salute l’infrastruttura fondamentale nel percorso di aiuto sociale dei cittadini e, allo stesso tempo, “sinapsi” tra i corpi sociali».
UN PO’ DI NUMERI
I dati sugli accessi del 2012 dimostrano che oltre 1800 i cittadini hanno usufruito del solo servizio di segretariato sociale – orientamento, consulenza, colloqui con educatori e altre figure professionali – e sono stati indirizzati ad altre strutture.
Dei restanti 7800 utenti circa presi in carico, più 4700 persone hanno ottenuto servizi e prestazioni direttamente dalla SdS o in forma integrata con il volontariato, oltre 2300 in forma integrata con l’Azienda Asl 9, mentre sono circa 800 i cittadini che hanno ricevuto prestazioni realizzate insieme agli uffici comunali (si tratta di prestazioni socio educative).
Se si valuta la tipologia dei servizi erogati, dei 768 cittadini che hanno usufruito di servizio socio educativi 390 sono i bambini che hanno partecipato alle attività estive, 193 hanno aderito alle attività educative per adulti e 185 sono i cittadini che hanno ricevuto prestazioni come canoni di locazione, servizi di prossimità e buon vicinato.
Dei 2317 cittadini che hanno avuto prestazioni integrate con il servizio sanitario 804 sono le persone non autosufficienti che hanno usufruito di Piani assistenziali personalizzati (PAP) – dato da sottolineare come successo dei programmi di prevenzione e intercettazione del bisogno, considerando che nel 2010 i Pap sono stati 1494 – 556 sono persone anziane con programmi di intervento leggeri, utenti di Sert e salute mentale, mentre 369 sono minori coinvolti in percorsi per affido familiare, adozione e piani educativi integrativi, e 589 sono disabili – di cui 29 seguiti attraverso il Fondo regionale specifico “Vita indipendente”.
4753 sono i cittadini che hanno ottenuto servizi socio assistenziali puri. Di questi 3137 interventi sono destinati a target “classici” di utenza – anziani autosufficienti, minori, adulti in stato di bisogno – mentre 45 sono state le azioni sulle povertà estreme. 136, invece, sono stati gli interventi per attenuare l’emergenza abitativa a Grosseto. Infine, 1417 cittadini rientrano nel target che può essere definito “nuova povertà”. Si tratta di persone che pur non avendo problemi sanitari e non essendo in condizioni di povertà estrema, sono di recente scesi nella scala sociale e non hanno prospettive immediate di miglioramento della propria condizione.
A queste cifre va aggiunta la collaborazione economica e gestionale con la Caritas e i 4310 cestini pranzo che Coeso SdS ha distribuito attraverso il Ceis nel periodo in cui la mensa Caritas è chiusa.
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