Il prossimo lunedì 6 febbraio, ricorre, come ogni anno, la Giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili, una pratica che oltre 140 milioni di donne nel mondo, soprattutto nell’Africa subsahariana, hanno subito nella loro infanzia. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, inoltre, almeno 3 milioni di bambine sono a rischio ogni anno, considerando che vengono operate tra i 4 e i 14 anni di età, in alcuni Paesi addirittura nel primo anno di vita.
Attraverso l’immigrazione, questa pratica, che va dall’incisione all’asportazione – in parte o in tutto – dei genitali femminili esterni, si è estesa anche in Europa, negli Stati Uniti, in Canada, in Australia, dove le famiglie degli immigrati dai Paesi in cui vigono queste “regole” le applicano alle proprie figlie.
In Italia, ogni giorno, 8 bambine sono a rischio e almeno 35 mila donne, che vivono nel nostro Paese, hanno subito queste mutilazioni, che, oltre ad essere una grave violazione dei diritti umani delle donne stesse e delle bambine, rappresentano un gravissimo pericolo per la loro integrità fisica e psicologica, aumentano l’incidenza delle malattie infettive e della mortalità al momento del parto.
Per quanto riguarda la provincia di Grosseto, la Asl 9 ha diffuso un questionario ai medici e ai pediatri di famiglia, agli operatori dei consultori, alle ostetriche e ai ginecologi, per conoscere la diffusione del fenomeno. Al momento non sono emersi casi particolari di mutilazioni, ricoveri per infezioni a seguito di mutilazioni, richieste di procedere con queste pratiche in una struttura pubblica, ma è comunque importante monitorare l’evoluzione e non abbassare la guardia.
In ogni caso, proprio per estendere al massimo la conoscenza e l’informazione, sia agli immigrati che alla popolazione locale, l’Azienda ha organizzato una serie di iniziative di sensibilizzazione che coinvolgono i Consultori delle 4 Zone socio-sanitarie: in ciascuna sede, dalle 10 alle 16 di lunedì 6 febbraio, gli operatori della Asl 9, in collaborazione con il volontariato, risponderanno – per telefono, per e-mail o di persona – alle richieste dei cittadini riguardo alle mutilazioni genitali femminili. In ogni sede consultoriale del territorio provinciale, inoltre, saranno presenti alcune immigrate, per chi desidera approfondire ulteriormente la conoscenza del fenomeno dalla testimonianza diretta, con l’obiettivo di favorire la conoscenza e lo scambio tra persone di varia provenienza, genere, appartenenza culturale e linguistica.
A Grosseto il Consultorio si torva in via Don Minzoni 9, Tel 0564 485701 – c.cotoloni@usl9.toscana.it.
Per maggiori informazioni visita il sito della Asl 9 di Grosseto