Oltre 200 persone hanno partecipato all’Agorà della Salute, l’incontro promosso da Coeso – Società della Salute, nell’Aula Magna dell’Università di Siena a Grosseto per parlare di problemi e prospettive legate al settore sociale, socio sanitario e socio assistenziale.

Un appuntamento che è arrivato a quasi un anno di distanza dalla prima Agorà della Salute e che si è posto, questa volta, nuovi obiettivi: “Il primo incontro – ha spiegato il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi, presidente di Coeso Sds – si è svolto a pochi mesi dalla costituzione della Società della Salute ed ha avuto il compito di presentare il nuovo organismo, nato dall’unione dei sei Comuni della zona grossetana con l’Azienda sanitaria locale e di dare avvio alla costituzione degli Organismi di partecipazione previsti dalla legge, il Comitato di partecipazione e la Consulta del Terzo settore”. “Oggi invece – ha aggunto il presidente Bonifazi – vogliamo invitare i rappresentanti delle associazioni di volontariato e del Terzo settore e tutti cittadini a prendere parte a un processo fondamentale per la crescita del nostro territorio: i tavoli per la stesura del Piano integrato di Salute”.

 

Nei prossimi mesi, infatti, saranno avviati i lavori per la costruzione del Pis, lo strumento di programmazione sociale e sanitaria della zona-distretto, che influenzerà per i prossimi 5 anni le politiche e le scelte di governo, non solo della Società della Salute grossetana, ma anche degli altri enti locali del territorio.

 

Favorire la partecipazione dei cittadini è un’operazione in linea con le scelte regionali: “La Toscana – ha dichiarato l’assessore al Welfare e alla Casa Salvatore Allocca – ha imboccato con decisione la via dell’integrazione socio-sanitaria quale strumento per rendere più efficaci tutti gli interventi e per fare in modo che entrambi i settori possano sfruttare, per le rispettive politiche, i vantaggi che questo processo può comportare. Accanto al principio dell’integrazione abbiamo deciso di seguirne un altro, quello della condivisione. Questo è fondamentale perché nel momento in cui si decide di condividere con i cittadini i problemi che li riguardano direttamente, questi diventano più consapevoli delle tematiche del territorio e di quanto i loro stili di vita siano determinanti del loro profilo di salute. Sullo sfondo c’è il Piano sociale e sanitario regionale e le Sds rappresentano lo strumento decisivo per l’integrazione: è a questo livello che questa deve realizzarsi attraverso gli atti concreti”.

 

“Il Pis è uno strumento partecipato – ha spiegato Fabrizio Boldrini, direttore di Coeso Sds Grosseto – dove tutti, dai rappresentanti delle istituzioni ai tecnici ed esperti, dal Terzo settore ai privati cittadini, possono dare il proprio contributo. Proprio grazie ai dati raccolti, relativi allo stato di benessere di una certa area, si definiscono nuovi obiettivi di salute, gli strumenti e le azioni da attuare per ottenerli e le risorse da investire. E la condivisione di questo percorso diventa ancora più importante in un momento come questo, di scarsità delle risorse, in cui la somma destinata alla spesa sociale e sanitaria ha pesantemente risentito dei tagli governativi”.

 

Il Piano integrato di Salute si compone, in sostanza, di due parti: un profilo di salute, un documento tecnico, elaborato da un gruppo di esperti, che raccoglie dati demografici, sociali, sanitari e ambientali di una determinata zona, e dall’immagine di salute, ovvero la percezione che di sé, del proprio stato di salute e del territorio in cui vivono hanno le persone.

 

I dati raccolti nel Piano attualmente in uso (quello 2008-2010) hanno, per esempio, dimostrato come esista una discrepanza tra lo stato di salute e l’immagine che i cittadini dell’Area grossetana hanno. E’ emerso anche, come molti comportamenti frequentemente attuati in questa zona – come il consumo di alcol, la consuetudine al fumo e la sedentarietà – siano causa diretta di malattie piuttosto diffuse.

 

“Occorre che l’Agorà si organizzi – ha sottolineato Fausto Mariotti, direttore generale della Asl 9 – attraverso una serie di scadenze, che diano un seguito operativo alla fase di prima discussione, in modo tale che si riesca a costruire un vero progetto di salute della comunità grossetana, con attori impegni ed indicatori di risultato”.

 

“Una piazza-agorà per condividere l’idea di salute nel territorio grossetano – ha aggiunto Lucia Matergi, consigliere regionale e membro della quarta commissione, dedicata a sanità e politiche sociali – . Tanti protagonisti, identificabili non solo tra chi programma o gestisce i servizi, ma soprattutto tra chi vverte i bisogni di salute e vuole leggerli con l’obiettivo di indagare su ciò che si fa e su quello che si potrebbe fare, evitando la chiusura in spazi esclusivamente soggettivi per aprirsi ad un futuro di solidarietà circolare, in cui nessuno si perda e tutti acquistino in consapevolezza e tutele. Un patto di cittadinanza, il solo che può consentirci di attraversare una fase di grave recessione economica, con le sue molteplici ricadute negative su tutte le categorie sociali, a partire dalle fasce più fragili, mettendo insieme risorse e intelligenze. Tutto questo nel settore salute si traduce con la parola ‘integrazione’, declinata in Toscana nell’idea della Società della Salute, che nella zona grossetana il 25 marzo si mette in piazza, la sua agorà, per fare il punto sull’integrazione raggiunta e da raggiungere, con coraggio e responsabilità”.

 

Azienda sanitaria locale e Comuni, dunque, che lavorano a fianco della Regione e della Provincia: “In una fase difficile come questa – ha sottolineato Cinzia Tacconi, assessore provinciale alle Politiche sociali – in cui c’è bisogno di interventi sulle nuove povertà e al tempo stesso abbiamo meno risorse a disposizione a causa dei tagli consistenti del Governo, la partecipazione diventa più che mai indispensabile e vitale, per conoscere i servizi e  affrontare le problematiche del settore sociale e sociosanitario, individuando un ordine delle priorità condiviso e funzionale”.

 

L’Agorà della Salute è stata realizzata con la collaborazione dell’Istituto professionale “Luigi Einaudi” di Grosseto e il contributo della Banca della Maremma.

 

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