Garantire alle persone non autosufficienti e ai loro familiari adeguate prestazioni e servizi: è questo uno degli obiettivi della Società della Salute grossetana che, in linea con gli indirizzi emanati dalla Regione Toscana, è riuscita a ridurre sensibilmente le liste di attesa per l’ingresso nelle Residenze sanitarie assistite malgrado i continui tagli al sociale. I

dati raccolti nei primi otto mesi del 2010 dimostrano, infatti, che le persone in attesa di trovare una collocazione all’interno delle strutture sono sensibilmente diminuite rispetto allo scorso anno.

A gennaio 2009, ad esempio, erano 213 gli utenti in lista, tra anziani non autosufficienti e adulti inabili, mentre quest’anno, per lo stesso periodo, le richieste da soddisfare si sono ridotte a 43. Dati analoghi si hanno confrontando gli altri mesi  nell’ultimo biennio: erano 87 le domande a giugno del 2009 e 33 quelle presenti nel 2010; 75 nel luglio e 70 ad agosto dello scorso anno, mentre solo 35 e 33 persone, rispettivamente, erano in attesa questa estate.

“Un dato importante – commenta Fabrizio Boldrini, direttore della SdS Grossetana – che rispecchia quanto la politica attuata dalla Regione Toscana attraverso le Società della Salute e le Aziende sanitarie locali con l’istituzione dei PuntoInsieme sia di successo”. E’, infatti, attraverso i PuntoInsieme, gli sportelli dislocati nei sei comuni dell’Area socio sanitaria grossetana (oltre al capoluogo, quella che comprende Castiglione della Pescaia, Roccastrada, Scansano, Civitella Paganico e Campagnatico) che le persone ultrassessantacinquenni non autosufficienti e i loro familiari possono trovare assistenza ed avere accesso a una serie di servizi e prestazioni.  “Per chi si rivolge ai PuntoInsieme – aggiunge Boldrini – viene attivato un percorso assistenziale preciso. I casi sono valutati da un gruppo di esperti composto da un medico di Distretto, un assistente sociale, un infermiere professionale, un geriatra o un medico di medicina generale, specialisti e operatori delle riabilitazione. Questo gruppo, chiamato Unità di valutazione multidisciplinare (Uvm), ha il compito definire, in base ai bisogni dell’assistito, il Progetto di assistenza personalizzato (Pap), ovvero il pacchetto di prestazioni più appropriato”.

Oltre al ricovero nelle Rsa, quindi, sono possibili una serie di interventi a domicilio e, in alcuni casi, anche ricoveri temporanei, cosiddetti “di sollievo”, utili per la persona non autosufficiente, ma anche per i familiari che se ne prendono cura. Sono 5 le Residenze sanitarie assistite presenti nell’area: alcune fanno capo all’Azienda sanitaria locale, altre sono strutture private convenzionate, mentre la Casa di riposo “Ferrucci” di Grosseto e “Le sughere” di Casal di Pari sono gestite in maniera diretta dalla Società della Salute grossetana.

“Attualmente abbiamo a disposizione, a gestione diretta della Società della Salute, 91 posti per non autosufficienti ed adulti inabili – spiega Renza Capaccioli, dirigente responsabile delle strutture residenziali di Coeso – Sds Grosseto – 67 a Grosseto e 24 nel comune di Civitella Paganico”. L’accesso a queste non è comunque vincolato dalla provenienza dell’ospite, perché tutti i cittadini residenti nell’Area possono, attraverso i PuntoInsieme, usufruire della rete di servizi. “Dall’inizio dell’anno – aggiunge Renza Capaccioli – abbiamo assistito al ‘Ferucci’ 103 persone non autosufficienti, di cui 91 ricoveri definitivi e 12 temporanei, mentre “Le sughere” hanno ospitato 50 persone, 30 ospiti definitivi e 20 in regime di sollievo”.

“Speriamo di riuscire a portare avanti questo importante percorso, finanziato grazie anche al Fondo regionale per la non autosufficienza – conclude Boldrini – , messo però in pericolo dai tagli al sociale che il prossimo anno rischiano di ridurre drasticamente le risorse a nostra disposizione”.