4 mesi di lavoro e circa 40 studenti coinvolti: sono questi i numeri del progetto “Storie di vita” frutto della collaborazione tra la Casa di riposo “Ferrucci” del Coeso e il Liceo classico e scientifico “Chelli” di Grosseto, che ha avuto l’obiettivo di favorire l’incontro e lo scambio tra generazioni diverse.

Con “Storie di vita”, infatti, gli studenti del Liceo “Chelli” hanno avuto l’opportunità di incontrare, ogni settimana dal mese di febbraio, gli ospiti della Casa di riposo per raccogliere esperienze, testimonianze e racconti attraverso interviste e riprese video.
Si tratta di un’attività extrascolastica volontaria nella quale gli studenti sono stati seguiti dagli insegnanti Don Pier Mosetti e Giulia Pellecchia e che ha dato la possibilità agli ospiti del “Ferrucci” di confrontarsi con le nuove generazioni, aprendosi al “resto del mondo”. Il lavoro all’interno della struttura è stato coordinato dalla direzione della Casa di riposo che si è avvalsa della collaborazione dell’animatrice e del coordinatore degli operatori sociali per favorire il confronto tra studenti e anziani.
Dalla ricchezza del patrimonio raccolto è nata anche una pubblicazione “Storie di nuova primavera” perché, come racconta la signora Alfonsina nelle prime pagine del volume, la possibilità di incontrare periodicamente alcuni studenti del Liceo è stata come “una improvvisa ventata di primavera”, una primavera non metereologica, ma piuttosto un nuovo e più gioioso stato d’animo.
E proprio emozioni come questa sono raccolte nel volume: in “Storie di nuova primavera”, infatti, le testimonianze degli ospiti della Casa di riposo, si alternano con brevi note biografiche, racconti di vita, riflessioni degli studenti e foto dei protagonisti del progetto. Immagini che testimoniano quanto lo scambio tra generazioni diverse e lontane possa essere prezioso e positivo. L’esperienza avviata dal progetto ha permesso ai partecipanti di allargare i propri orizzonti e superare molti pregiudizi: gli anziani, come spiegano nel volume, hanno imparato a rivalutare i giovani, superando l’idea che le nuove generazioni non conoscano e non sappiano apprezzare gli antichi valori; gli studenti, al contrario, hanno imparato a riconoscere nella Casa di riposo non solo un luogo di sofferenza, solitudine, isolamento, cura e assistenza, ma anche un “contenitore” di esperienze, solidale e aperto alla città, dove gli anziani hanno l’importante compito di fare da ponte tra passato, presente e futuro.
Il progetto “Storie di vita” si è articolato in 4 fasi: la prima, dedicata all’accoglienza è servita per favorire scambi e relazioni tra i giovani studenti e gli anziani; la seconda è stata dedicata alle interviste e alla raccolta di testimonianze audio e video che in seguito sono state elaborate dagli studenti, con il contributo degli anziani. L’ultima fase, di sintesi, è servita agli studenti per interrogarsi sul futuro del progetto stesso: dagli studenti è emerso il desiderio di portare avanti l’esperienza intrapresa, anche attraverso una rielaborazione del lavoro finora svolto.
“Storie di vita” ha quindi saputo avvicinare due realtà, quella della Casa di riposo e quella del Liceo “Chelli”, fisicamente vicine, ma fino a poco tempo fa distanti: i due edifici di via Ferrucci, nel centro cittadino, si sono aperti così a continui scambi e visite, dando vita a un’esperienza di inestimabile valore sociale.