E’ stato approvato all’unanimità dall’Assemblea consortile il bilancio consuntivo 2008 del Coeso, il Consorzio per la gestione delle politiche sociali dell’area socio-sanitaria grossetana.

Un riconoscimento importante per l’operato dell’Azienda speciale soprattutto in un momento di transizione e passaggio verso la Società della salute. Il bilancio, infatti, dopo essere stato presentato al Consiglio di amministrazione del Coeso ha superato il vaglio dell’Assemblea composta dai sei sindaci dei Comuni di Grosseto, Castiglione della Pescaia, Roccastrada, Civitella Paganico, Scansano e Campagnatico.
L’approvazione unanime del documento, inoltre, avviene in un momento particolarmente difficile per i servizi sociali, socio-sanitari e socio-assistenziali determinato dagli effetti della crisi economica su alcune fasce di popolazione e dai tagli al Fondo nazionale per le Politiche sociali: “Ma nonostante questo – ha spiegato Fabrizio Boldrini, direttore del Coeso nel corso di una conferenza stampa – siamo riusciti, anche grazie a un impegno della Regione Toscana e di tutti i Comuni, a far quadrare il bilancio senza interrompere l’erogazione dei servizi, anche se sono aumentate alcune compartecipazioni e parzialmente ridotte alcune prestazioni”.
Ammonta a oltre 8 milioni e 300 mila euro, la cifra investita dal Coeso nello scorso anno per la produzione di prestazioni destinate a diverse tipologie di utenza: si spazia, infatti, dagli anziani ai minori, dai disabili agli immigrati, dalle famiglie alla popolazione adulta. Per una varietà di servizi che vanno dall’accesso (segretariato sociale, socio educativo e servizio sociale professionale) ai domiciliari, semiresidenziali e residenziali, di prossimità e socializzazione, etc.. Si tratta di una vasta tipologia di offerta, sia di tipo socio-assistenziale sia di tipo socio-educativo, ma anche di progetti speciali specie legati alle coppie e ai minori , che ha coinvolto complessivamente più di 7mila utenti, “… circa il 6 per cento della popolazione dell’area”.
“La spesa maggiore, di circa 4 milioni e 600 mila euro, è stata quella destinata agli anziani – ha detto Boldrini – e questo, contrariamente a quanto si pensa, non perché altre fasce di utenza non abbiano uguali bisogni, ma perché la Regione ha garantito fondi specifici legati al progetto dei Punto Insieme”. Si è speso di più, quindi, perché il budget lo permetteva, “…ma c’è ancora molto da fare – ha aggiunto il direttore – ad esempio per i minori. Perché sono una ‘categoria’ più debole, che non ha a suo favore la presenza di associazioni di tutela e di rappresentanza come avviene, invece, per gli anziani e i diversamente abili. Ci auguriamo, però, che la Regione continui nell’impegno profuso in questi anni estendendo il sistema dei Punto Insieme dagli anziani a tutti i non autosufficienti e, in seguito, a tutti i cittadini, indipendentemente dal motivo del loro disagio. Certo c’è un problema di risorse e questo non è un momento facile per le finanze pubbliche, ma l’auspicio è che tutti facciano la loro parte con impegno e consapevolezza”.
Il Coeso è strumento dei Comuni, ma questi non sono l’unico ente pubblico ad occuparsi di salute; ecco quindi la necessità di coordinare l’azione di tutti: la Società della salute nascerà per questo, per migliorare l’efficacia dell’intervento pubblico: “Non potendo puntare sul raggiungimento della completa efficacia dei servizi – ha aggiunto Boldrini – abbiamo deciso di investire sull’efficienza”. In questo senso, quindi, va letta la spesa unitaria per target. Ad esempio, i circa 47 euro pro capite investiti per gli immigrati hanno consentito di erogare servizi di segretariato, in particolare informazione, assistenza nel disbrigo di pratiche burocratiche e orientamento nella costruzione del percorso di cittadinanza; mentre i circa 6 mila 500 euro spesi in media per ogni utente disabile sono il minimo necessario per l’erogazione di prestazioni di ben diversa complessità.
“Un’azione fondamentale per agire sull’efficacia del servizi, anche in mancanza di fondi che coprano completamente le spese necessarie – ha spiegato il direttore del Consorzio – sarà intervenire sulle condizioni di salute della popolazione”. Un’operazione che il Coeso potrà effettuare solo con la trasformazione in Società della salute, quando la Asl entrerà a far parte del nuovo soggetto “…in questo modo, infatti, si potrà gestire non solo l’offerta e la  produzione dei servizi sanitari territoriali, socio-sanitari e socio-assistenziali, ma anche governare la domanda, migliorare la prevenzione, coordinare le politiche pubbliche di tutti”.
Anche in questa ottica va letto il maggiore impegno economico che il Coeso si appresta ad assumere per il 2009: il bilancio preventivo, infatti, prevede una spesa di circa 12 milioni di euro. “Questo tipo di investimento – ha sottolineato Fabrizio Boldrini – sarà possibile soprattutto grazie alla responsabilità dei Comuni e della Regione che in questo momento difficile, caratterizzato da tagli fortissimi al sociale, si sono assunti l’onere di creare fondi ad hoc per i servizi”.
Analizzando i bilanci degli ultimi tre anni è comunque evidente come il Coeso, grazie all’impegno dei Comuni e alla sua capacità di attrarre risorse (dall’Europa, ma anche da banche e privati), sia cresciuto: “Rispetto ai poco più di 5 milioni di euro spesi nel 2007 – ha continuato Boldrini – siamo passati ad 8 milioni per l’anno appena trascorso, mentre per il 2009 sono previsti interventi per 12 milioni di euro. Questo ha significato aumento delle risposte a fasce diverse di cittadini, ad esempio nel 2008 abbiamo avuto oltre 800 nuovi soggetti in carico, una diversificazione degli interventi oltre quelli socio-assistenziali ma soprattutto ha contribuito alla crescita del Coeso la gestione associata delle Rsa”. La ‘casa di riposo’ Ferrucci di Grosseto, infatti, è entrate nel circuito delle gestioni associate e, nel mese di giugno, è in programma l’apertura della Rsa di Civitella Paganico.
Per il 2009 dunque, oltre all’apertura della nuova Rsa, è prevista la messa a regime del progetto sulla non autosufficienza, con la sua estensione ai diversamente abili e l’ulteriore potenziamento di azioni educative che possono incidere positivamente sugli stili di vita e sulla prevenzione secondo le indicazioni contenute nel Piano integrato di salute (Pis) recentemente approvato. “Crediamo che tutto questo – ha concluso Boldrini -insieme alla nascita della Società della salute, permetterà di mettere meglio al centro delle politiche pubbliche i cittadini e i loro bisogni”.