E’ stato presentato giovedì 26 febbraio, nella Sala delle Colonne dell’Università in via Ginori a Grosseto, ai Consiglieri dei Comuni di Grosseto, Castiglione della Pescaia, Roccastrada, Scansano, Civitella Paganico e Campagnatico lo schema di Statuto della nascente Società della salute.

Saranno proprio i Consigli comunali, infatti, che nei prossimi giorni dovranno esprimersi sulle norme che regoleranno i compiti e le attività del nuovo organismo, voluto dalle istituzioni della zona socio-sanitaria grossetana. Presenti all’incontro, oltre alle autorità locali (Emilio Bonifazi, sindaco di Grosseto e presidente dell’Articolazione zonale della Conferenza dei Sindaci dell’area grossetana, Leonardo Marras, sindaco di Roccastrada e vicepresidente dell’Articolazione zonale, Lucia Matergi, vicensidanco di Grosseto, Maurizio Cavina, presidente del Coeso), anche Salvatore Calabretta, direttore della Asl 9 di Grosseto, Giuseppe Corlito, direttore della Zona distretto Area grossetana, Fabrizio Boldrini, direttore del Coeso, Simone Naldoni, presidente del Federsanità ed esperti del settore come Massimo Campedelli, dell’Istituto superiore Sant’Anna di Pisa e Antonio Barretta, dell’Università degli Studi di Siena.

Con la Società della Salute dell’Area grossetana, i sei Comuni e la Asl 9 di Grosseto si impegnano a fare evolvere il Coeso, il consorzio per la gestione delle Politiche sociali, verso compiti di governo e programmazione, ma anche di produzione dei servizi sanitari territoriali, socio-sanitari e socio-assistenziali. Una scelta chiara, che dimostra l’importanza che le amministrazioni attribuiscono alla cura e alla gestione dei servizi ai cittadini.
Tra le varie possibilità che la vigente normativa mette a disposizione del sei Comuni, la decisione di creare un unico organismo che gestisca la domanda e organizzi le risposte ai bisogni delle persone, garantisce uno snellimento delle procedure di accesso ai servizi e la completa integrazione delle attività sanitarie e socio-sanitarie con quelle socio-assistenziali.

Oltre a questo, il nuovo soggetto consentirà un risparmio sui “costi” della politica. La Società della salute sarà, infatti, governata da amministratori che non percepiranno compensi accessori, oltre a quelli già previsti per i loro incarichi.

La nuova Società avrà il compito di garantire la piena integrazione dei servizi, evitando duplicazioni di funzionamento tra gli enti associati, e dovrà rendere la programmazione delle attività territoriali coerente con i bisogni di salute dei cittadini, attraverso la prevenzione e lo sviluppo delle sanità di iniziativa, quella cioè che risponde alla necessità di impedire l’insorgere di patologie dovute a comportamenti e stili di vita inadeguati, soprattutto nelle fasce sociali più deboli.

Secondo un’indagine condotta dal Mes (il laboratorio di ricerca e formazione per il Management dei servizi alla salute) per la Regione Toscana, in seguito all’inserimento del grado di istruzione nelle schede di dimissione ospedaliere, l’indice di ricovero delle persone con titolo di studio più basso è doppio rispetto a quello dei laureati, a dimostrazione di come le competenze e le conoscenze siano fondamentali per il governo della propria salute. Per questo, diventa importante dare a tutti i cittadini gli strumenti per interpretare i proprio bisogni e prevenire l’insorgere dei disagi e questo è possibile solo con la costruzione di comportamenti diversi e nuovi stili di vita, in tutte le classi sociali. E, in quest’ottica, la Società della salute avrà il compito di potenziare il ruolo della medicina generale e delle cure primarie.
Nella costruzione di questo nuovo percorso, volto a limitare la disuguaglianza fra le classi sociali, un ruolo fondamentale sarà quello della comunicazione con i cittadini: per questo, nello schema di Statuto presentato oggi, è prevista l’organizzazione di due “Agorà delle salute” all’anno, oltre ad altre azioni di sensibilizzazione e prevenzione.

Lo strumento di governo e programmazione della nascente Società della salute sarà il Piano integrato di salute (Pis) già sottoscritto, per il biennio 2008/2009 dai rappresentati delle istituzioni, dalla Asl 9 di Grosseto e dalle associazioni di volontariato e tutela dell’Area Grossetana.

Che cos’è il Pis – Piano integrato di salute
E’ il documento che definisce gli obiettivi di salute e benessere delle popolazione, in base a standard quantitativi e qualitativi, individua le azioni da compiere e le risorse messe a disposizione da diversi soggetti per la loro attuazione, e determina gli strumenti di valutazione per verificare il raggiungimento degli obiettivi.
Programma l’integrazione dei servizi sanitari, sociali e socio-assistenziali attraverso la definizione del profilo epidemiologico della comunità locale, con particolare attenzione ai gruppi di popolazione che per caratteristiche socio-economiche, etniche, culturali e residenziali, sono a rischio per stili di vita e difficoltà di accesso ai servizi.
Il Pis ha il compito di potenziare il ruolo della prevenzione e delle medicina generale, cercando di superare quelle barriere strutturali che impedisco, ad alcuni, l’accesso ai servizi.
Al documento spetta anche la definizione dei servizi e degli interventi e il fabbisogno di strutture, residenziali (ad esempio le Rsa) e semiresidenziali (come i Centri diurni).